PNRR 40 % e Transizione 5.0: incentivi fotovoltaico per imprese a Verona e Padova

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Hai un’azienda a Padova, Verona o in Veneto e vuoi ridurre drasticamente la bolletta elettrica? Oggi è possibile grazie ai nuovi incentivi del PNRR e al Piano Transizione 5.0, che offrono contributi a fondo perduto fino al 40 % e crediti d’imposta maggiorati per l’installazione di impianti fotovoltaici industriali. Con questi bonus, le imprese venete possono abbattere i costi energetici fino al 70 %, recuperando l’investimento in pochi anni e migliorando al contempo il proprio rating ESG.

Cosa prevede il contributo PNRR per impianti fotovoltaici aziendali

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedica una parte consistente dei suoi fondi alla promozione delle energie rinnovabili nelle imprese.

Per il 2025 il Governo ha stanziato 320 milioni di euro per sostenere le PMI che scelgono di investire nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, la Missione 2 – Investimento 1.2 del PNRR mette a disposizione 2,2 miliardi di euro per finanziare Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e gruppi di auto consumatori in comuni con meno di 50 000 abitanti.

Le imprese possono così accedere a un contributo a fondo perduto fino al 40 % per impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo.

Per le aziende venete, si aggiungono bonus locali: la Regione Veneto, per esempio, prevede un fondo che combina contributo a fondo perduto del 20 % e finanziamento a tasso zero per lavori completati entro il 31 dicembre 2025. Questi incentivi, cumulabili con altri bonus nazionali, rendono l’investimento nel fotovoltaico un’opportunità concreta per ridurre le bollette e migliorare il rating ESG.

Ecco in sintesi cosa finanzia il contributo PNRR per l’energia verde nei piccoli comuni:

  • Impianti da fonti rinnovabili: ad esempio pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica
  • Sistemi di accumulo: batterie per immagazzinare l’energia solare prodotta in eccesso
  • Opere edili necessarie: lavori di installazione e adeguamento strutturale (staffaggi, cablaggi, ecc.)
  • Connessione alla rete elettrica: allacciamento dell’impianto fotovoltaico alla rete nazionale
  • Apparecchiature e software: acquisto e installazione di inverter, componenti elettronici e sistemi di monitoraggio necessari

Tutte queste spese sono ammesse al contributo fino al 40% del loro importo, entro specifici massimali per kW di potenza installata.

Ad esempio, per impianti di piccola taglia (fino a 20 kW) il tetto riconosciuto è 1.500 € per ogni kW  – un valore che copre circa il 40% del costo medio di un fotovoltaico chiavi in mano. Per impianti più grandi il massimale per kW diminuisce leggermente (ad es. ~1.200 €/kW tra 21 e 200 kW ), ma il vantaggio rimane significativo anche su installazioni commerciali o industriali.

Chi può beneficiare dei contributi PNRR

Le agevolazioni PNRR sono aperte a:

  • Micro e piccole imprese: contributo a fondo perduto fino al 40 %
  • Medie imprese: contributo fino al 30%, con la possibilità di un bonus ulteriore del 30% se si integrano batterie d’accumulo
  • Imprese situate in comuni sotto i 50 000 abitanti (soglia che il Ministero ha recentemente innalzato anche a 30000 abitanti in alcune comunicazioni preliminari. È necessario che l’impianto sia installato nel comune agevolato e che la Comunità Energetica sia costituita

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Come ottenere il contributo: iter e scadenze

La scadenza per presentare le domande è fissata al 30 novembre 2025 , salvo esaurimento anticipato dei fondi. Le richieste vanno inviate tramite il portale online del GSE (Gestore Servizi Energetici) seguendo le procedure indicate dal Ministero.

Iter da seguire:

1. Costituire o aderire a una CER: l’impresa deve essere membro di una Comunità Energetica esistente o costituirne una

2. Progetto e diagnosi energetica: occorrono diagnosi energetica e progetto tecnico-economico dell’impianto

3. Domanda tramite il portale GSE: la richiesta va inviata via telematica attraverso l’area clienti del GSE (applicativo “SPC – Sistemi di Produzione e Consumo”)

4. Erogazione del contributo: in seguito all’approvazione, il Ministero concede l’anticipazione (fino al 30% o 40% a seconda della potenza) e versa il saldo a fine lavori

Per i bandi PMI gestiti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la domanda segue un processo di selezione con graduatoria e i progetti devono essere realizzati entro 18 mesi dall’approvazione

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Vantaggi per le aziende: risparmio, ROI ed ESG

I benefit economici del fotovoltaico industriale sono evidenti:

  • Riduzione dei costi energetici fino al 30‑70 % grazie all’autoproduzione e alla presenza di sistemi d’accumulo
  • Risparmio medio del 40 % sulle bollette, con ritorno dell’investimento in 2‑3 anni e garanzia di 30 anni sull’impianto
  • Protezione dai rincari energetici e miglioramento del rating ESG
  • Valorizzazione dell’immobile e immagine aziendale: un impianto fotovoltaico migliora la classe energetica degli edifici industriali e viene percepito positivamente da clienti e investitor

La quantità di incentivi disponibili – PNRR, Transizione5.0, Nuova Sabatini, Conto Termico – rende complessa la scelta dello strumento più adatto.

Noi di Prima Soluzioni offriamo soluzioni chiavi in mano e assistenza completa: studio di fattibilità, gestione degli incentivi, progettazione, installazione e monitoraggio.

Piano Transizione 5.0

Accanto al PNRR, le aziende possono usufruire del credito d’imposta Transizione 5.0. Il piano, istituito dall’articolo38 del D.L.19/2024, riconosce un credito d’imposta alle imprese che investono in impianti efficienti e rinnovabili.

La Legge di Bilancio2025 ha unificato i primi due scaglioni di investimento fino a 10milioni di euro e applica aliquote del 35 %, 40 % e 45 % in base alla riduzione dei consumi energetici ottenuta. Per i moduli fotovoltaici di tipo A, B e C sono previste maggiorazioni del 30%, 40% e 50%, con un recupero complessivo che può arrivare al 67,5 % del costo dell’impianto se abbinato a beni trainanti.

Altri incentivi

  • Nuova Sabatini: offre contributi in conto interessi per finanziare l’acquisto di impianti fotovoltaici industriali
  • Conto Termico 3.0: finanzia la sostituzione di impianti di climatizzazione e l’installazione di pompe di calore, con la possibilità di abbinare sistemi fotovoltaici
  • Fondazione Regione Veneto: fondo regionale che eroga un contributo a fondo perduto del 20% e un finanziamento a tasso zero per i lavori conclusi entro il 31 dicembre 2025

Fotovoltaico + pompa di calore: un’accoppiata vincente

Installare un impianto fotovoltaico e abbinarvi una pompa di calore per climatizzazione e acqua calda è una delle scelte più intelligenti per azzerare (o quasi) le bollette e rendersi indipendenti dai combustibili fossili. Il motivo è semplice: d’estate i tuoi pannelli possono alimentare il condizionatore, d’inverno forniscono energia pulita alla pompa di calore per il riscaldamento. In questo modo prelevi pochissima elettricità dalla rete perché autoconsumi quella prodotta dal sole.

Una pompa di calore alimentata dall’energia solare, infatti, può ridurre la bolletta fino al 70–80% rispetto a un sistema tradizionale che dipende interamente dalla rete  – un risparmio enorme!

In più, questa soluzione integrata elimina (o riduce al minimo) l’uso del gas e taglia drasticamente le emissioni di CO₂, contribuendo alla transizione ecologica senza rinunciare al comfort . Passare a fotovoltaico + pompa di calore significa vivere in un ambiente più sostenibile e protetto dagli aumenti dei prezzi dell’energia

colonnina elettrica di ricarica automoboli elettriche per case e uffici

Gli inverter fotovoltaici convertono la corrente continua (CC) prodotta dai pannelli solari in corrente alternata (CA) utilizzabile nelle abitazioni e nelle aziende.

La scelta dell’inverter dipende dalle specifiche esigenze dell’impianto fotovoltaico, considerando fattori come dimensioni, budget e condizioni ambientali.

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Inverter

Massimizza l'efficenza energetica convertendo l'energia solare per l'uso domestico.

colonnina elettrica di ricarica automoboli elettriche per case e uffici

Le batterie di accumulo immagazzinano l’energia prodotta dai pannelli solari per utilizzarla in assenza di sole.

Le tecnologie più comuni includono: litio-ferro-fosfato (LiFePO4) per maggiore durata (ciclo di vita oltre 6.000 cicli) e batterie al piombo-gel per soluzioni più economiche.

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Pompe di calore

Riscalda e raffresca gli ambienti con energia rinnovabile per un comfort sostenibile.

colonnina elettrica di ricarica automoboli elettriche per case e uffici

Un pannello solare fotovoltaico è un modulo composto da celle in silicio che catturano la luce solare e la convertono in energia elettrica in corrente continua (DC), sfruttando l’effetto fotovoltaico.

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Pannelli Solari

Un dispositivo che trasforma la luce del sole in energia elettrica utilizzabile.

Dal punto di vista economico, mai come oggi questa combo è alla portata di tutti: gli incentivi disponibili nel 2025 rendono il sistema fotovoltaico+pompa di calore un investimento accessibile a molte famiglie e aziende.

Puoi infatti sommare i vantaggi delle diverse agevolazioni: da un lato il contributo PNRR 40% abbassa il costo dell’impianto fotovoltaico, dall’altro le detrazioni fiscali (come l’Ecobonus 65%) si applicano sulla pompa di calore, recuperando fino a 2/3 della spesa per il nuovo impianto termico.

In pratica, investi solo una frazione del prezzo di listino complessivo e ottieni bollette quasi azzerate: il ritorno dell’investimento avviene in pochi anni  e il risparmio economico generato continuerà per tutto il ciclo di vita degli impianti.

Volendo massimizzare ancora di più l’autosufficienza energetica, è possibile aggiungere anche un sistema di batterie di accumulo al fotovoltaico. Così l’energia solare prodotta di giorno in surplus viene immagazzinata e resa disponibile per la notte o i picchi di consumo. Con l’accumulo, unito alla pompa di calore, la tua casa può funzionare quasi completamente con energia rinnovabile, riducendo al minimo il prelievo dalla rete anche nelle ore serali e garantendoti energia di backup in caso di necessità

colonnina elettrica di ricarica automoboli elettriche per case e uffici

Gli inverter fotovoltaici convertono la corrente continua (CC) prodotta dai pannelli solari in corrente alternata (CA) utilizzabile nelle abitazioni e nelle aziende.

La scelta dell’inverter dipende dalle specifiche esigenze dell’impianto fotovoltaico, considerando fattori come dimensioni, budget e condizioni ambientali.

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Batterie di accumulo

Accumula l’energia solare per utilizzarla quando ne hai più bisogno, anche di notte.

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Perché conviene investire nel fotovoltaico adesso

  • Ridurre i costi energetici
  • Proteggersi dai rincari
  • Beneficiare di incentivi a fondo perduto
  • Migliorare la propria immagine ambientale e il rating ESG

  • il bando PNRR è aperto fino al 30 novembre 2025, ma i finanziamenti sono a sportello e verranno erogati fino a esaurimento risorse . Ciò significa che chi prima presenta la domanda avrà accesso ai fondi fino ad esaurimento del budget. Non aspettare oltre, perché ogni mese di ritardo potrebbe voler dire perdere migliaia di euro di incentivo!

Verifichiamo rapidamente e senza impegno se puoi accedere agli incentivi

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Un esempio pratico: dal contatto al risparmio per un’impresa veneta

  • Settore: lavorazioni meccaniche conto terzi
  • Ubicazione: Comune di 22.000 abitanti in provincia di Verona (quindi rientra nei parametri PNRR per la CER)
  • Consumo annuo: ~120.000kWh di energia elettrica
  • Spesa energetica attuale: ~35.000€/anno

Fase 1 – Consulenza e verifica requisiti


Il responsabile dell’officina vede il nostro annuncio sugli incentivi PNRR e ci contatta per una consulenza. Analizziamo le bollette, le planimetrie del capannone (1.500 m² di tetto) e verifichiamo che:

  • - il comune è sotto i 50.000 abitanti;
  • - i consumi sono concentrati nelle ore diurne (ideali per l’autoconsumo);
  • - l’azienda può costituire o aderire a una Comunità Energetica Rinnovabile.

Proponiamo un impianto fotovoltaico da 120 kWp con sistema di accumulo da 150 kWh e l’installazione di pompe di calore per il riscaldamento degli uffici.

  • Fase 2 – Preventivo e conferma
  • Il preventivo totale è di 150.000 € (impianto, batteria, pompe di calore e pratiche). Grazie al contributo PNRR al 40%, l’azienda riceve 60.000 € a fondo perduto. Inoltre, con il credito d’imposta Transizione5.0 può recuperare fino al 40 % del restante investimento.
  • L’esborso netto si riduce quindi a circa 50.000 €. L’officina approva il progetto.

Fase 3 – Pratiche e burocrazia

  • Costituiamo o affiliamo l’azienda a una CER e prepariamo la domanda sul portale GSE. Contestualmente predisponiamo la diagnosi energetica richiesta per il credito d’imposta e presentiamo la domanda al Ministero delle Imprese.

Fase 4 – Installazione e collaudo

  • In pochi mesi installiamo i pannelli, l’inverter, le batterie e le pompe di calore. Dopo il collaudo colleghiamo l’impianto alla rete e attiviamo il monitoraggio remoto, così il responsabile può controllare produzione e consumi in tempo reale.

Fase 5 – Primo anno di utilizzo

  • Grazie al fotovoltaico e alla batteria, l’azienda copre il 70 % del proprio fabbisogno con energia auto prodotta, riducendo la bolletta a circa 10.000€ l’anno (risparmio di 25.000 €).
  • In estate utilizza l’energia in surplus per la climatizzazione dei reparti, in inverno le pompe di calore garantiscono comfort senza uso del gas.
  • Dopo 12 mesi l’azienda ha già recuperato metà dell’investimento netto e, grazie alle agevolazioni, prevede un rientro completo in 2‑3 anni, oltre a un miglioramento del rating ESG e dell’immagine aziendale.

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Domande frequenti per chi vive in Veneto

  • Chi può beneficiare del contributo PNRR 40 % per le Comunità Energetiche?

    Possono richiederlo cittadini, imprese, enti locali e altri soggetti che finanziano la realizzazione di un impianto a fonte rinnovabile (potenza massima 1 MW) inserito in una Comunità Energetica Rinnovabile (CER). L’impianto deve essere costruito in un Comune con popolazione inferiore a 50 000 abitanti. Per presentare domanda occorre che la CER sia già costituita e che il progetto dell’impianto sia definito.

  • Quali spese sono ammissibili e qual è l’importo massimo finanziabile?

    Il contributo copre fino al 40 % della spesa ammissibile per: realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, acquisto di sistemi di accumulo, opere edili necessarie, collegamento alla rete e acquisto/installazione di componenti hardware e software. I massimali variano in base alla potenza: 1 500 €/kW per impianti fino a 20 kW; 1 200 €/kW per 21–200 kW; 1 100 €/kW per 201–600 kW; 1 050 €/kW per 601–1 000 kW.

  • Come e quando va presentata la domanda?

    Le domande si inviano esclusivamente online tramite il portale del GSE. È necessario presentare la richiesta entro il 30 novembre 2025 alle ore 18:00. L’impianto da realizzare deve trovarsi nel Comune beneficiario e tutti i consumatori della CER devono ricadere sotto la stessa cabina primaria.

  • Qual è la differenza tra il contributo PNRR 40 % e incentivi come Ecobonus o Conto Termico 3.0?

    Il contributo PNRR è un fondo perduto destinato a progetti collettivi (CER) e copre il 40 % dei costi ammissibili. Incentivi come Conto Termico 3.0, Ecobonus o ristrutturazioni offrono rimborsi/detrazioni tra il 50 % e il 65 % per la sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore, l’installazione di sistemi fotovoltaici con accumulo o altri interventi di efficienza energetica. Queste agevolazioni sono individuali e possono essere abbinate al contributo PNRR se rispettano le regole sulle cumulabilità.

  • È possibile combinare fotovoltaico e pompe di calore per massimizzare il risparmio?

    Sì. Il Conto Termico 3.0 prevede incentivi per impianti fotovoltaici con accumulo se abbinati alla sostituzione di vecchi sistemi di climatizzazione con pompe di calore. Questa combinazione permette di auto consumare l’energia prodotta e di accedere sia al contributo PNRR per l’impianto fotovoltaico in CER sia agli incentivi per le pompe di calore, riducendo in modo significativo l’investimento complessivo

  • Quali requisiti tecnici deve avere l’impianto per ottenere il contributo?

    Per gli impianti fotovoltaici devono essere utilizzati componenti di nuova costruzione; non è ammesso un impianto se nei cinque anni precedenti sul sito esisteva già un altro generatore della stessa fonte. Bisogna inoltre rispettare il principio Do No Significant Harm (DNSH) e, in caso di potenziamento, è consentita solo l’aggiunta di moduli fotovoltaici (non la sostituzione con moduli più potenti) che restino connessi allo stesso punto della rete

  • Quanto può risparmiare un’azienda con il fotovoltaico?

    I risparmi medi vanno dal 30% al 70% in base alla taglia dell’impianto e alla presenza di batterie. Il ritorno dell’investimento è generalmente compreso tra 2 e 4 anni

  • È possibile cumulare il contributo PNRR con il credito d’imposta Transizione 5.0?

    Sì. Il PNRR offre un contributo a fondo perduto mentre la Transizione 5.0 prevede un credito d’imposta: le due misure sono cumulabili purché non superino il costo totale dell’investimento e nel rispetto delle regole sugli aiuti di Stato.

  • Serve una diagnosi energetica?

    Per i bandi PMI gestiti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy è obbligatoria una diagnosi energetica ex ante. Per i progetti CER è sufficiente il progetto tecnico dell’impianto e l’adesione a una CER

Per valutare la soluzione più adatta alla tua azienda, contattaci per una consulenza personalizzata. Il nostro team ti aiuterà a

  • Identificare gli incentivi più vantaggiosi.
  • Redigere diagnosi energetiche e progetti.
  • Costituire o aderire a una CER.
  • Gestire tutte le pratiche burocratiche.
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