Conto Termico 3.0: come funziona il nuovo incentivo 2025 per fotovoltaico e pompe di calore

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il Conto Termico 3.0 è un contributo diretto del GSE che rimborsa parte dei costi per pompe di calore, solare termico, biomassa e – novità – fotovoltaico con accumulo, solo se installi anche una pompa di calore.

È pensato per famiglie, imprese e PA. In Veneto (Verona, Padova, Vicenza…) può coprire una quota importante dell’investimento e ridurre subito i tempi di rientro.

Cos’è e cosa finanzia

  • È un rimborso in denaro, non una detrazione fiscale: il GSE ti accredita il contributo sul conto.
  • Finanzia:
    • Pompe di calore (riscaldamento/raffrescamento e ACS)
    • Biomassa (caldaie e stufe a pellet/legna con requisiti emissivi)
    • Solare termico (ACS e integrazione riscaldamento)
    • Fotovoltaico + batteria solo se insieme alla pompa di calore
    • Per PA/terziario: anche isolamento, infissi, building automation, illuminazione, colonnine EV.

Quanto copre (percentuali e massimali utili)

  • Fino al 65% per molti interventi (PA anche 100% in casi specifici come scuole/edifici di piccoli comuni)
  • Fotovoltaico + accumulo (con PDC): indicativamente ~20% calcolato su costi standard
  • FV: 1.500 €/kW fino a 20 kW (poi decrescente)
  • Fino al 65% per molti interventi (PA anche 100% in casi specifici come scuole/edifici di piccoli comuni)
  • Accumulo: 1.000 €/kWh
  • Zone fredde (es. gran parte del Veneto): su alcuni interventi di involucro il contributo sale al 50%.
  • Tetto pagamenti: se l’incentivo ≤ 15.000 € → una rata unica; sopra si va in 2–5 anni
Scopri quanto potresti risparmiare

Chi può richiederlo

  • Privati e condomìni (per gli impianti rinnovabili: PDC, biomassa, solare termico, FV+accumulo con PDC)
  • TecnImprese/terziario (anche efficienza su edificio)
  • Investimento coPubbliche Amministrazioni e Terzo Settore (ampia copertura; in alcuni casi 100%)
Scopri quanto potresti risparmiare

Come si ottiene (step pratici)

Chi esegue un revamping su un impianto incentivato deve rispettare regole precise per non perdere i benefici del Conto Energia. I punti principali sono:

  • Valutazione tecnica: check requisiti, preventivi, eventuale diagnosi/APE dove serve.
  • Lavori e pagamenti tracciabili
  • Domanda GSE entro 90 giorni: i nuovi componenti devono rispettare le norme CEI 0-21 o CEI 0-16 e integrarsi con i sistemi di protezione di rete.
  • Erogazione: una rata (≤15k) o rate annuali (2–5 anni).

Quando (e a chi) conviene davvero

Chi esegue un revamping su un impianto incentivato deve rispettare regole precise per non perdere i benefici del Conto Energia. I punti principali sono:

  • Famiglie: se vuoi passare alla pompa di calore e ridurre la bolletta luce/gas, il CT 3.0 è ideale. Se ti serve anche il FV con batteria, ok solo insieme alla PDC.
  • Imprese: bene per sostituire generatori fossili con PDC/biomassa e, nel terziario, fare anche efficienza sull’edificio. Le PMI ottengono percentuali più alte rispetto alle grandi.
  • PA: è lo strumento chiave per scuole, impianti sportivi, municipi. Nei piccoli comuni e per scuole/ospedali può coprire fino al 100%.

Quanto vale l'incentivo? Valori indicativi

40–65%

Pompa di calore (civile)

40–60%

Biomassa (caldaie/stufe 5 stelle)

~50% (tetto 65%)

Solare termico

~20%

FV + accumulo (con PDC)

40% → 50% in zona E/F

Isolamento/infissi (PA/terziario)

fino al 100%

PA – scuole/piccoli comuni

(Valori indicativi: si applicano massimali e regole specifiche per tipologia e soggetto.)

domande frequenti sul conto termico 3.0 in arrivo a natale 2025

  • Il fotovoltaico da solo rientra?

    No: nel CT 3.0 il FV è incentivato solo con la PDC nello stesso intervento.

  • In quanto tempo ricevo i soldi?

    Dopo l’accettazione GSE: unica rata se l’incentivo è ≤ 15.000 €, altrimenti 2–5 anni.

  • È meglio del Bonus Casa?

    Dipende: il CT è cash (subito), ottimo con PDC; il Bonus Casa è detrazione in 10 anni (utile per FV “stand-alone”).

  • Serve APE/diagnosi?

    Per generatori piccoli spesso no; per efficienza edificio e taglie grandi (pensiamo a imprese/PA).

  • Posso sommare CT e un bando regionale?

    Sulla stessa spesa no; su voci diverse sì, senza superare il 100%.

  • Quanto costa un impianto fotovoltaico?

    La superficie necessaria dipende dalla potenza dell’impianto e dall’efficienza dei pannelli utilizzati. In generale, per ogni kilowatt di potenza installata, sono necessari circa 7-10 metri quadrati di superficie. Tuttavia, pannelli più efficienti possono ridurre lo spazio richiesto.

2 esempi per capire meglio

  • Villetta a Padova – PDC aria-acqua 10 kW + FV 6 kW con batteria 10 kWh. Spesa ipotetica 27.000 €. Contributo CT spesso ~11.000 € (una parte forte sulla PDC + ~20% su FV+accumulo). Rientro più rapido e bollette giù.
  • Laboratorio artigiano a Verona – Sostituzione caldaia gasolio con PDC 35 kW e coibentazione uffici. Facendo insieme impianto + efficienza, si può salire al 55% su entrambe le voci (limiti UE permettendo), con flussi in 5 anni.

Rinnovare il fotovoltaico conviene – richiedi ora il tuo check gratuito

Un impianto fotovoltaico aziendale è un asset strategico, ma col tempo perde parte della sua efficienza. Il revamping è la soluzione per riportarlo ai massimi livelli:

  • Recuperi la produzione persa
  • Riduci i costi energetici,
  • Rispetti le normative aggiornate
  • Migliori la sicurezza
  • Prolunghi la vita dell’impianto

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Con prezzi dell’energia sempre elevati, sfruttare al 100% il fotovoltaico installato sulla tua azienda significa più risparmio e maggiore indipendenza energetica. Ogni kWh aggiuntivo autoprodotto è denaro che resta in azienda.

Se il tuo impianto ha più di 8-10 anni, non rimandare: potresti perdere migliaia di euro all’anno in mancata produzione. Prima Soluzioni, con la sua esperienza decennale e centinaia di impianti gestiti tra Veneto e Lombardia, ti offre un servizio completo

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